
Il Prof. Vittorio Marchi, sostiene che la vera natura dell’uomo è nell’Uno. La mente crea il dualismo, la divisione. Il giudizio è insita nell’animo umano e apparentemente sembra utile, ma è la fonte primaria di dualismo. Se per un attimo approviamo questa forma di pensiero, sarà facilmente intuibile che non c’è un’arte marziale migliore o peggiore. Esiste solo la disciplina che è in sintonia con me stesso in grado di farmi evolvere. Sospendendo per un attimo il giudizio posso vedere chiaramente quale arte marziale mi è utile, quale mi permette di sviluppare il mio corpo fisico, mentale e spirituale in perfetta armonia. Non ci sorprenderemo più per chi ha abbracciato una disciplina che appare distante da quella da noi scelta.
“… lavorate su voi stessi e sul compito assegnatovi nell’Arte della Pace. Ognuno possiede uno spirito che può essere purificato, un corpo che può essere in qualche modo allenato, e un sentiero adatto da seguire. Voi siete qui per realizzare la vostra divinità interiore e manifestare la vostra illuminazione interna. “
Nella tradizione alchemica è la trasmutazione del piombo in oro, un percorso interiore, che attraverso il ricordo di sé, è in grado di cambiare il nostro approccio con la realtà. Tutto è dentro di noi e questo concetto è espresso in modo chiaro nel brano di O’Sensei: "Siete qui per realizzare la vostra divinità interiore". Sempre il Prof. Vittorio Marchi ci ricorda come la preghiera del Padre Nostro in origine era ben diversa dall’attuale versione che recita “ Padre nostro che sei nei cieli”. Il testo in aramaico era sostanzialmente diverso e si armonizza con le riflessioni del Maestro Uyeshiba: “ Padre nostro che sei ovunque”. Lo shintoismo giapponese ha la stessa visone del cristianesimo originario, il Divino presente ovunque e non distante nei cieli, distaccato. Lavorare su se stessi ( trasmutazione ) purificando lo spirito ( passaggio dal piombo in oro), realizzando o possiamo dire riconoscendo la divinità interiore ( Padre nostro che sei ovunque) che permette di manifestare la nostra illuminazione interna. Tutto è da sempre collegato, il giudizio e la mente duale tendono a separare, non permettendoci di accedere al Divino che è in noi.
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