"I will do everything with deep attention. My work at home, in the office, in the world,—all duties, small and great,—will be performed well with my deepest attention."

"L'Aikido non serve per correggere gli altri è per correggere la propria mente. Questo è l'Aikido".

Queste due splendide affermazioni incarnano lo spirito con cui l'associazione intende promuovere il "risveglio" e la diffusione dell'Aikido. La prima frase è tratta dalle
Yogoda Daily Affirmations di Swami Paramahansa Yogananda e la seconda è del Maestro Morihei Uyeshiba fondatore dell'Aikido.



mercoledì 23 maggio 2012

L'Aikido non è solo nel suo aspetto fisico e tecnico.





Il M° Morihei Uyeshiba ha dato vita ad una "creatura" veramente bizzarra come l'Aikido. Le premesse originali non rispecchiano, senza ombra di smentita, l'attuale situazione che è figlia dell'interpretazione egoarca dei primi allievi. Disattesi da subito i Kanji che compongono la parola "Aikido" ideata da O'Sensei. Perché ? Non deve stupire più di tanto visto che la storia umana presenta molte analogie. Cosa significa allora praticare l'Aikido oggi, a distanza di quasi un secolo dalla sua ideazione ? Rispetto ad altre discipline analoghe non si può certo negare che l’Aikido sia assolutamente singolare. L'Aikido si presenta come un allenamento continuo, che non sfocia mai, come nelle altre arti marziali, nella cosiddetta verifica da combattimento. Personalmente comunque penso che nessuna disciplina è in grado di insegnare e preparare i suoi atleti al combattimento reale. Il combattimento reale prevede che nessuna regola condizioni i contendenti, come il peso, l'altezza, punti che non si possono colpire etc. Quindi si può affermare con ragionevolezza  che ogni disciplina da combattimento, anche quelle che prevedono gare e il combattimento, non possono essere efficaci come si vorrebbe nella realtà. A fugare ancora dubbi in merito a quanto sostenuto prima ricordo che la prima regola di ogni combattimento, a mani nude o con armi,  è quella di sorprendere l'avversario per acquisire il vantaggio necessario ad azzerare, il più possibile, i rischi. Alla luce di questa regola da sempre applicata, in ogni genere di conflitto dall'uomo, lo studio di discipline da combattimento non sono in funzione ad una preparazione per combattimenti reali. L'Aikido, a dispetto di tutte le altre arti marziali, da questo punto di vista è oltretutto molto più distante, non contemplando neppure gare e combattimenti tra i praticanti. L'Aikido è un allenamento che esige un compagno per eseguire e provare movimenti e tecniche. Allora perché il M°Uyeshiba non ha ideato una disciplina che si potesse praticare individualmente ? Un errore ? Oppure una incondizionata fiducia nelle capacità del genere umano di comprendere pienamente la sua creazione ?  Nulla di tutto questo. L’Aikido è un’ottima scuola in cui si possono limare le tendenze che non sono in linea con la propria personalità. Il compagno diventa il riflesso delle cattive tendenze che si possono riassumere con le abitudini e la convinzione dei propri pensieri. Questo tipo di atteggiamento porta inevitabilmente a situazioni conflittuali dove la crescita mediante l’attrito, che l’Aikido crea, si blocca e il praticante ristagnerà per sempre sul piano fisico, come all’inizio della sua pratica.