"I will do everything with deep attention. My work at home, in the office, in the world,—all duties, small and great,—will be performed well with my deepest attention."

"L'Aikido non serve per correggere gli altri è per correggere la propria mente. Questo è l'Aikido".

Queste due splendide affermazioni incarnano lo spirito con cui l'associazione intende promuovere il "risveglio" e la diffusione dell'Aikido. La prima frase è tratta dalle
Yogoda Daily Affirmations di Swami Paramahansa Yogananda e la seconda è del Maestro Morihei Uyeshiba fondatore dell'Aikido.



giovedì 15 dicembre 2011

Presumibilmente nel 1957 Morihei Ueshiba rilasciò una lunga intervista a 2 cronisti giapponesi, di cui non sono pervenuti i nomi. Insieme con O’ Sensei era presente anche il figlio Kisshomaru che riportò poi il testo dell’intervista nel suo libro ‘Aikido’, pubblicato a Tokyo proprio nel 1957*.

Domanda: Quando ero uno studente al college il mio professore di filosofia ci mostrò una foto di un famoso filosofo ed ora sono colpito dalla somiglianza con Lei.

O’ Sensei: Beh, può darsi che sia entrato anche nel campo della filosofia, dato che la mia parte spirituale è molto più enfatizzata rispetto a quella fisica.

Domanda: Si dice che l’ Aikido sia molto diverso rispetto al Judo ed al Karate.

O’ Sensei: Secondo me si può dire che essa sia l’arte marziale definitiva. Questo perché si basa su una verità universale. Quest’universo si compone di molte parti differenti che nonostante ciò sono tenute insieme, come una grande famiglia; questa è una rappresentazione di pace ad altissimo livello. Abbracciando il punto di vista dell’ universo, l’Aikido non può essere altro che un’arte marziale d’amore. Non può essere un’arte di violenza. Per questa ragione potrebbe essere definita come un’ ulteriore manifestazione del Creatore. L’Aikido, infatti è immenso. I suoi piani di allenamento sono la Terra ed il Cielo. Le attitudini mentali dei praticanti devono essere di pace e di totale non violenza. È questa la giusta mentalità delle arti marziali giapponesi: la violenza è generata da una mente alterata. Il nostro dovere è quello di trasformare il mondo in un paradiso terrestre. Attività come la guerra sono fuori posto.

Domanda: Ciò è sostanzialmente differente dalle scuole tradizionali.

O’ Sensei: Sicuramente è molto diverso. Se ci guardiamo alle spalle possiamo accorgerci di quanto si sia abusato delle arti marziali. Durante il periodo degli stati combattenti, per esempio, i ricchi signori utilizzavano le arti marziali per scopi personali e per soddisfare i propri interessi. Penso che ciò sia totalmente inappropriato. Un tempo pensavo che le arti marziali servissero a sconfiggere i soldati nemici in guerra; per questo, quando la guerra finì, rimasi molto sconcertato. Questo mi spinse a cercare, nei sette anni successivi, il vero spirito del Budo e fu allora che mi venne in mente di costruire un paradiso sulla terra. La ragione di questa soluzione sta nel fatto che i cieli e la terra hanno raggiunto una relativa stabilità nella loro evoluzione, mentre gli esseri umani sembrano essere in un perenne stato confusionale. Prima di tutto dobbiamo combattere questa situazione. La realizzazione di questa missione è un passo avanti per l’intera umanità. Quando arrivai a questa conclusione, realizzai che la vera natura dell’Aikido è la pace e l’armonia assoluta. L’Aikido nasce in accordo ai principi dell’universo, perciò è un Budo di assoluta vittoria.

Domanda: Vorrebbe parlarci dei principi dell’Aikido? La gente pensa che sia qualcosa di mistico come il Ninjutsu e dice che Lei sia in grado di sollevare oggetti pesantissimi con una sorta di arcano potere.

O’ Sensei: In apparenza potrebbe sembrare qualcosa di mistico, ma non è così. In Aikido noi utilizziamo unicamente la forza del nostro avversario, sicché più forza lui usa più è facile per noi.

Domanda: In questo senso c’è Aiki anche nel Judo, in cui bisogna sincronizzare se stessi con il ritmo del partner. Se lui tira, tu spingi e se lui spinge, tu tiri. Muovendoti secondo questo principio gli fai perdere il suo equilibrio e quindi applichi la tua tecnica.

O’ Sensei: In Aikido non esiste assolutamente primo attacco. Attaccare vuol dire essere già stati sconfitti nello spirito. In accordo col principio di non resistenza, non ci opponiamo all’attaccante. Quindi, si potrebbe dire che in Aikido non esiste avversario. La vittoria per noi è Masakatzu Agatzu: cioè quando vinci sopra ogni cosa, in accordo con la missione divina, allora possiedi la Forza Assoluta.

Domanda: Si sta riferendo, per caso al ‘sen no sen’, l’iniziativa sull’attacco ?

O’ Sensei: Assolutamente no. Se volessi provare ad esprimerlo a parole dovrei dire che si controlla il proprio partner, senza volontà di dominio. È uno stato di perenne vittoria. Non c’è occasione di sconfitta. In questo senso non c’è scontro in Aikido; e se anche tu avessi un avversario, egli sarebbe solo un compagno da controllare.

Domanda: Quante tecniche esistono in Aikido ?

O’ Sensei: Ci sono circa 3000 tecniche di base ed ognuna di esse ha 16 variazioni; così ce ne sono svariate migliaia. A seconda della situazione, puoi crearne tu stesso di nuove.

Domanda: Quando ha iniziato lo studio delle arti marziali ?

O’ Sensei: A 14 -15 anni circa. Ho imparato, in ordine, il Jujutsu delle seguenti scuole: Tenshinyo, Kito, Yagyu, Aioi, e Shinkage. Ma comunque non ero soddisfatto e cercai ancora il vero Budo. Praticai Sojutsu e Kendo. Ma anche queste, concentrate sul combattimento uno contro uno, non riuscirono a soddisfarmi. Cosi girai tutto il Paese, allenandomi e cercando la Via, ma invano.

Domanda: Si potrebbe dire che fu il periodo di allenamento ascetico del guerriero ?

O’ Sensei: Si, la ricerca del vero Budo. Quando ero solito andare alle altre scuole, non sfidavo mai i loro maestri. Chi peregrina tra i dojo è troppo stanco per dimostrare la sua vera abilità. Per cui pagavo loro il regolare onorario e cercavo di imparare qualcosa. Se, infine, ero io ad essere superiore, riprendevo i miei soldi e tornavo a casa.

Domanda: E quando l’Aikido ha iniziato a prendere forma ?

O’ Sensei: Come ho detto prima, viaggiai per molti posti alla ricerca del vero Budo. Poi intorno ai 30 anni giunsi ad Hokkaido. In quell’occasione, mentre mi trovavo nella provincia di Kitami, incontrai un certo Takeda Sokaku, maestro del clan di Aizu. Egli insegnava il Jujitsu della Daito-ryu. Durante il mese che studiai con lui ebbi una sorta di inspirazione. Più tardi lo invitai a casa mia ed insieme con altre 15 o 16 persone divenni uno studente dell’essenza del Budo.

Domanda: Quindi scoprì l’Aikido studiando Jujutsu con Takeda ?

O’ Sensei: No. Sarebbe molto più accurato dire che il maestro Takeda aprì i miei occhi al Budo.

Domanda: Ma allora in quale particolare circostanza nacque l’Aikido ?

O’ Sensei: Successe questo. Mio padre si ammalò gravemente nel 1918. Io fui costretto a lasciare Takeda e fare ritorno a casa. Lungo la via sentii dire che se avessi pregato ad Ayabe, in provincia di Kyoto, ogni desiderio mi sarebbe stato esaudito. Quindi mi recai lì ed incontrai Onisaburo Deguchi. Quando, però, tornai a casa appresi che mio padre era morto comunque. Avendo incontrato Deguchi solo una volta, decisi di tornare ad Ayabe con tutta la mia famiglia e vi rimasi fino al 1925, all’età di 40 anni. Un giorno, dopo aver combattuto contro un maestro di Kendo, mi stavo rinfrescando in giardino. All’improvviso una cascata di luce dorata scese dal cielo e mi avviluppò. D’un tratto il mio corpo crebbe a dismisura, fino a toccare i confini dell’intero universo. Illuminato da quest’esperienza, realizzai che non bisogna concentrarsi sulla vittoria: il cuore del Budo è l’amore. Questo è l’Aikido.

Domanda: Quindi nel Budo non è fondamentale essere forti. Sin dai tempi antichi viene insegnata la comunanza tra lo Zen e la spada. Similmente l’essenza del Budo non può essere compresa senza svuotare prima la propria mente. In questo stato, nulla, sia giusto che sbagliato, ha più valore.

O’ Sensei: Come ho detto prima, l’essenza del Budo è la via di Masakatzu Agatzu.

Domanda: Ho sentito di una storia che L’ha coinvolta in un combattimento con 150 operai.

O’ Sensei: Io ? Per quello che mi ricordo il maestro Deguchi giunse in Mongolia nel ’24 per coronare il suo sogno di creare una grande comunità asiatica in accordo con la linea politica nazionale. lo lo accompagnai per sua richiesta finché non venni chiamato alle armi. Insieme attraversammo la Mongolia e la Manciuria. Durante il viaggio ci imbattemmo in un gruppo di banditi delle montagne che cominciarono a spararci contro pesantemente. Io risposi al loro fuoco sorridendo e poi mi lanciai in mezzo a loro attaccandoli con fierezza e disperdendoli.

Domanda: Restò per molto tempo in Manciuria ?

O’ Sensei: Prima dell’incidente sono stato in Manciuria molto spesso. Ero supervisore per le arti marziali per l’organizzazione di Shimbuden come per la Kenkoku University in Mongolia. Per questa ragione ero ben accetto lì.

Domanda: Hino Ashisei scrisse una storia chiamata “Oja no Za” in cui racconta la vita di Tenryu Saburo, eroe del mondo del Sumo, e del suo incontro con un maestro di Aikido e la riscoperta del suo vero spirito. Per caso questa storia la riguarda?

O’ Sensei: Si.

Domanda: Che genere di rapporto ebbe con Tenryu ?

O’ Sensei: Lui stette a casa mia per circa tre mesi.

Domanda: Questo accadde in Manciuria ?

O’ Sensei: Si ci incontrammo in occasione del torneo in onore del 10°anniversario del governo in Manciuria. C’era quest’uomo gigantesco alla festa ed un mucchio di gente intorno a lui che faceva commenti sulla sua incredibile forza. Domandai allora chi fosse e mi fu spiegato che si trattava di Tenryu, famoso lottatore di Sumo. Mi presentai a lui ed alla fine decidemmo di confrontare le nostre capacità l’uno contro l’altro. Dunque mi sedetti e dissi a Tenryu:” Spingimi, prova a rovesciarmi all’indietro. Spingi più forte che puoi, non trattenere la tua forza”. Forte dei segreti dell’Aikido, sapevo che non avrebbe potuto muovermi di un millimetro. Comunque Tenryu sembrò stupirsi di ciò e divenne uno studente di Aikido. Era un brav’uomo.

Domanda: Sensei, lei ha anche avuto rapporti con la marina ?

O’ Sensei: Si, per lungo tempo. Cominciata nel 1928, la mia collaborazione con l’Accademia Navale come insegnante part-time, durò per circa 10 anni.

Domanda: Allora insegnò anche ai soldati durante quel periodo !

O’ Sensei: In più di un’occasione ho insegnato ai militari; cominciai con l’Accademia Navale, ma nel ’33 tenni delle lezioni anche per la Scuola Militare di Toyama. Poi nel 1942 insegnai Aikido anche alla scuola di Polizia. In un’altra occasione, su invito del generale Maeda, tenni una dimostrazione per l’Esercito.

Domanda: Insegnando a dei soldati sarà certamente stato coinvolto in qualche episodio divertente.

O’ Sensei: Si, una volta fui persino vittima di un agguato.

Domanda: Forse perchè la consideravano un insegnante troppo severo ?

O’ Sensei: No, non per quello. Credo che loro volessero provare le mie capacità. Fu nel periodo in cui insegnavo all’ Accademia di Polizia. Una sera mentre camminavo nella sala di addestramento, percepii che c’era qualcosa di strano. Qualcosa si mosse sopra di me. All’ improvviso, da tutte le direzioni, saltarono fuori da alcuni cespugli ed avvallamenti, un gruppo di soldati e mi circondarono. Cominciarono quindi ad attaccarmi armati di spade e bastoni di legno. Siccome sono avvezzo a questo genere di cose, non mi preoccupai più di tanto. Non appena provavano a colpirmi, mi spostavo semplicemente da una parte e dall’ altra ed intanto mi accorgevo che stavano perdendo fiducia in se stessi. Alla fine caddero esausti. La vita non manca di riservare sorprese. L ‘altro giorno, dopo una conferenza un tipo ha riconosciuto la mia faccia e mi è corso incontro salutandomi. Dopo aver parlato qualche minuto, capii che si trattava di uno degli uomini che mi avevano attaccato quel giorno di tanti anni fa. Con aria imbarazzata mi ha detto: “Sono molto spiacente per quell’incidente. Quel giorno stavamo discutendo sulla reale efficacia del nostro insegnante di Aikido. Un gruppo di noi dalle teste calde decise di metterlo alla prova. Ci nascondemmo in 30, circa. E rimanemmo totalmente sconcertati che trenta uomini addestrati alla guerra non avevano potuto nulla di fronte alla vostra forza”.

Domanda: Ci furono anche episodi riguardo alla scuola di Toyama ?

O’ Sensei: Prove di forza ? Una volta, mi pare prima dell’ incidente alla scuola di polizia. Un gruppo di capitani, istruttori alla scuola di Toyama, mi invitò a provare la mia forza contro di loro. Loro tutti si vantavano delle proprie capacità con frasi del tipo: “Sono in grado di alzare tot peso” oppure “Posso spaccare tegole di tot diametro”; sicché dissi loro: “lo non ho questo genere di forza, però posso abbattere gente come voi solo con il mignolo. Ma siccome mi dispiace farvi del male, facciamo così”. Stesi il mio braccio destro e poggiai l’indice sopra una scrivania, quindi li invitai a salire sul mio braccio coricandosi sulla pancia. Uno dopo l’altro, increduli, cominciarono ad ammucchiarsi sul mio braccio. Quando tutti e sei furono saliti, chiesi all’uomo vicino a me un bicchiere d’acqua. Mentre stavo bevendo con la mano sinistra, il gruppo di uomini sul mio braccio destro tacque sbalordito.

Domanda: A parte l’ Aikido, lei deve avere una forza fisica sovrumana !

O’ Sensei: Non proprio.

Kisshomaru: Sicuramente egli è molto forte, ma bisognerebbe parlare di potenza del Ki, piuttosto che di forza fisica. Qualche tempo fa, mentre costruivamo un nuovo dojo, vedemmo sette o otto operai che provavano invano a sradicare un alberello. Mio padre li guardò per un po’ e poi chiese loro di spostarsi in modo da poter provare lui stesso. Egli lo tirò su in un attimo, con una mano sola e lo scaraventò via. Sarebbe inconcepibile fare cose di questo genere con la mera forza fisica. Un’ altra volta ci fu un incidente riguardo un certo Mihamahiro.

Domanda: State parlando dello stesso Mihamahiro dell’Associazione Nazionale di Sumo ?

O’ Sensei: Si. Quando io mi trovavo a Shingu, nella prefettura di Wakayama, Mihamahiro stava ottenendo ottimi risultati nella classifica dei sumotori. Aveva una forza incredibile, e riusciva a sollevare tre tronchi, dal peso di svariate tonnellate. Quando seppi che Mihamahiro si trovava in città, lo invitai a venirmi a trovare. Mentre stavamo chiacchierando, lui disse: “Maestro, io ho sentito dire di lei che possiede una forza inimmaginabile. Perché non confrontare le nostre capacità? D’accordo – risposi – ma io userò solo il mio indice”. Iniziammo. Mihamahiro provò a sollevarmi e nonostante fosse in grado di spostare masse enormi, non riuscì a smuovermi di un millimetro. Dopo un po’, ritorsi la sua stessa forza contro di lui, ed egli si trovò a volare per aria. Si rese conto che l’avevo toccato solo con l’indice, e con l’indice lo tenevo immobilizzato. Sembravamo un adulto che gioca con un bambino. Vedendolo incredulo, lo invitai a riprovare. Seduto per terra, gli offrii di cercare di rovesciarmi spingendomi per la testa, ma egli non ci riusciva. Sollevai allora le mie gambe dal suolo, restando in bilico, ma neanche così poté smuovermi. Sconvolto, cominciò a studiare l’ Aikido.

Domanda: Quando dice di atterrare una persona con un dito, lei preme un suo punto vitale ?

O’ Sensei: Disegno un cerchio intorno a loro. La loro forza è contenuta all’ interno di questo cerchio. Non importa quanto sia forte, un uomo non può estendere la sua forza oltre questo cerchio. Diviene di colpo debole. Dunque è possibile atterrarlo con un dito mentre si trova in questa fase. È possibile perché LUI diventa debole.

Domanda: Anche sua moglie proviene dalla prefettura di Wakayama ?

O’ Sensei: Certamente, lei proviene dalla famiglia Takeda di Wakayama.

Domanda: La famiglia Takeda è strettamente associata alle arti marziali.

O’ Sensei: Senza dubbio. La mia famiglia ha servito l’ Imperatore per molte generazioni. l miei antenati, infatti, rinunciarono alle loro proprietà ed ai loro averi per dedicarsi completamente alla Famiglia Imperiale.

Domanda: Siccome lei, maestro, è stato in giro per molti anni nel periodo in cui era giovane, quella di sua moglie non deve essere stata una vita molto semplice.

O’ Sensei: Per la verità, neanche ora riesco a trascorrere molto tempo a casa, per via dei continui impegni.

Kisshomaru: Mio padre, da sempre, è particolarmente interessato alla pratica ascetica delle arti marziali. Inoltre, un’ altra sua caratteristica, è il suo totale disinteressamento verso il denaro. In un’occasione si verificò un incidente di questo genere. Quando mio padre partì per Tokyo, nel 1926, si avviò da solo e poi nel 1927, lo raggiungemmo noialtri da Tanabe. Con l’aiuto del figlio del Generale Yamamoto, mr. Kiyoshi, prendemmo in affitto una casa a Sarumachi. In quell’ epoca mio padre possedeva una larga fetta di terreno attorno a Tanabe, che comprendeva zone coltivabili ed incoltivabili. In ogni caso, ne ricavava ben poco e, dunque aveva bisogno di un prestito. Ma a dispetto di ciò, egli si rifiutava di vendere alcunché, ma non solo: quando i suoi allievi gli portarono l’ offerta mensile, egli disse di non aver bisogno di questo genere di cose, che non avrebbe mai accettato dei soldi direttamente, e che preferiva che li donassero alle divinità, cosicché, il giorno in cui avrebbe avuto bisogno di soldi, avrebbe pregato gli dei, in modo da ricevere da loro il necessario. Non ha mai accettato del denaro per insegnare il Budo. Il dojo in quel periodo, era la sala da biliardo della famiglia Shimazu, e qui si riunivano per praticare anche molti ufficiali militari e persone aristocratiche. In quel periodo chiamavamo la nostra arte Ueshiba Juku Aikijitsu.

Domanda: A che età è possibile iniziare a praticare ?

Kisshomaru: Si può iniziare verso i 7 anni, ma bisogna aspettare i 15 per praticare seriamente. Fisicamente parlando, il corpo comincia ad irrobustirsi e le ossa a fortificarsi proprio a quell’ età. Siccome, inoltre, l’Aikido contiene molti aspetti spirituali, bisogna aspettare quell’età per acquisire una propria prospettiva del mondo e quindi della natura del Budo. Dunque, in ultima analisi, direi che 15-16 anni sia una giusta età per iniziare la pratica.

Domanda: Paragonato al Judo, ci sono ben poche occasioni in cui potersi afferrare, in Aikido quindi puoi confrontarti contemporaneamente con più di un avversario, il che è l’ideale nel Budo. Riguardo a ciò, ci sono molti teppisti che vengono per imparare l’Aikido ?

Kisshomaru: Certo, a volte capitano anche individui del genere. Ma quando persone di questo tipo studiano l’Aikido con l’intenzione di usarlo come arma per battersi, non durano per molto tempo. Praticare arti marziali non è come ballare o guardare un film. Sole o pioggia, bisogna praticare comunque quotidianamente se si vuol progredire. In particolar modo l’Aikido che potrebbe essere definita una pratica spirituale che si serve delle forme del Budo. È troppo profondo per essere coltivato da coloro che vogliono utilizzarlo per fare a botte. In ogni caso, individui particolarmente inclini alla violenza, smettono di esserlo dopo aver imparato l’Aikido.

Domanda: Capisco. Attraverso un allenamento costante riescono a correggere i loro atteggiamenti violenti.

O’ Sensei: L ‘Aikido non è un’ arte marziale di violenza ma piuttosto un’arte d’amore, in cui la violenza non trova posto. Anzi bisogna guidare gentilmente gli assalti violenti dei propri avversari. Non si può rimanere teppisti troppo a lungo.

Domanda: L'idea, dunque non è quella di opporre violenza alla violenza, bensì quella di trasformare la violenza in amore.
Cosa insegnate ad un principiante come fondamentali in Aikido ? Nel Judo, per esempio, per prima cosa si impara a cadere.

Kisshomaru: Prima di tutto i movimenti del corpo (tai sabaki), poi il flusso del ki.

Domanda: Cosa s’intende per “flusso del ki” ?

Kisshomaru: In Aikido, noi proviamo costantemente a controllare l’energia del nostro partner, attraverso il controllo della nostra stessa energia, guidando il compagno nel nostro proprio movimento. Dopo ci alleniamo a ruotare il nostro corpo. Non basta spostare il corpo, bisogna muovere le braccia e le gambe insieme, in modo che tutto il corpo sia unificato e possa muoversi armoniosamente.

Domanda: Guardando praticare Aikido, gli allievi sembrano cadere naturalmente. Che genere di allenamento fate per le cadute ?

Kisshomaru: A differenza del Judo, dove ci si afferra col proprio partner, in Aikido si mantiene sempre una certa distanza. Di conseguenza, è possibile applicare un più libero stile di caduta. Invece di cadere con un tonfo, come in Judo, noi utilizziamo una caduta circolare, una forma di caduta molto più naturale. Dunque pratichiamo questi quattro fondamentali diligentemente.

Domanda: Quindi voi praticate tai-sabaki, ki no nagare, tenkan, ed ukemi e poi cominciate lo studio delle tecniche. Che tipo di tecniche s’insegnano all’ inizio ?

Kisshomaru: Shihonage, una tecnica in cui si può lanciare un avversario in più direzioni. Replica i movimenti di base del ken. Ovviamente, pratichiamo anche spada. Come detto precedentemente, in Aikido, l’avversario diviene parte del nostro movimento. In questo modo riesco a spostarlo a piacere. Allo stesso modo, quando mi alleno con un bastone o una spada, faccio si che diventino parte di me stesso, come se fosse un braccio o una gamba. Per cui qualsiasi arma nelle mani di un aikidoka cessa di essere un semplice oggetto. Diventa un’ estensione del suo stesso corpo. La successiva è iriminage. In questa tecnica si entra con tutto il corpo sull’avversario non appena prova a colpirci. In questo breve attimo è possibile sferrare anche 2 o 3 atemi. Per esempio, se il nostro avversario ci attacca dal lato con un pugno, sfruttando la sua energia, apriamo il nostro corpo guidandolo in una rotazione che segue la direzione del suo attacco. Quindi solleviamo il nostro braccio disegnando un cerchio sopra la sua testa proiettandolo al suolo. Anche questo è il flusso del ki. Ci sono varie e complesse teorie circa questo punto. L’uke resta completamente senza forze o, piuttosto, tutta la sua forza viene diretta dove noi desideriamo proiettarlo. Dunque maggiore è la forza del nostro compagno e più è facile per noi. Ma d’altra parte, se nelle nostre tecniche ci si scontrasse con qualcuno opponendo la nostra energia alla sua, non sarebbe possibile sconfiggere un avversario più forte di noi.

O’ Sensei: Infatti in Aikido non si va mai contro l’energia del nostro attaccante. Quando egli ci attacca con un pugno o tagliando verticalmente come con una spada, disegna essenzialmente un punto o una linea. Tutto ciò che devi fare è scansarti da essi.

Kisshomaru: Poi insegniamo le tecniche di immobilizzazione, shomenuchi ikkyo, nikkyo e così via.

Domanda: L ‘Aikido contiene parecchi elementi spirituali. Quanto tempo occorre ad un principiante per acquisire una conoscenza delle basi ?

Kisshomaru: Siccome ci sono persone più o meno coordinate, non posso fare una stima generale. Però dopo circa tre mesi di pratica assidua, un principiante comincia a farsi un’ idea di cosa l’ Aikido sia. Una volta raggiunti i sei mesi di pratica difficilmente si lascia. Coloro che hanno solo un interesse superficiale si ritirano prima dei tre mesi.

Domanda: Mi è parso di capire che il 28 di questo mese ci saranno gli esami per shodan. Quante cinture nere ci sono attualmente ?

Kisshomaru: Il grado più alto conferito al momento è l’ottavo dan, sono in quattro ad averlo raggiunto. Ci sono poi sei praticanti col settimo dan, e numerosi primi dan,considerando tutti coloro che hanno cominciato da dopo la guerra.

Domanda: Quindi c’è un alto numero di persone che praticano l’ Aikido in tutto il paese.

Kisshomaru: Il maestro Tohei ha visitato le Hawaii e gli Stati Uniti per promuovere l’Aikido. Nelle Hawaii ci sono circa 1200 praticanti, che equivalgono a circa 80000 praticanti a Tokyo. C’è anche un piccolo numero di cinture nere in Francia. C’è stato un francese che voleva provare il vero spirito dell’ Aikido dopo aver studiato il Judo. Non essendo soddisfatto della pratica in Francia ha pensato di cercarlo nel luogo in cui l’Aikido è nato, ed è venuto in Giappone. Anche l’ambasciatore di Panama pratica l’Aikido, ma pare che il clima del Giappone sia troppo freddo per lui e così non pratica d’inverno. C’è pure una ragazza, Onoda Haru, che si è allenata con noi per diversi anni. Poi è patita per l’Italia per diventare un ‘artista. Qualche giorno fa, ho ricevuto una sua lettera da Roma, in cui dice di essere molto felice perché ha incontrato un italiano che pratica l’Aikido con cui può allenarsi.

Domanda: Cosa possiamo dire circa l’interpretazione delle tecniche di Aikido ?

O’ Sensei: I punti essenziali sono Masakatzu, Agatzu, e Katzuhayabi. Come ho detto prima, Masakatzu significa corretta vittoria , Agatzu vuol dire essere in accordo con la tua missione sulla terra, Katzuhayabi indica lo stato mentale di assoluta vittoria.

Domanda: Il Cammino dell’ Aikido sembra molto lungo, non è vero ?

O’ Sensei: Il Cammino dell’ Aiki è infinito. Oggi io ho 76 anni, ma continuo ancora nella mia ricerca. Non è un semplice obbiettivo insegnare il Cammino nel Budo come in qualunque arte. In Aikido bisogna comprendere ogni fenomeno dell’Universo. È un allenamento che dura tutta la vita.

Domanda: Dunque nell’Aikido si imparano parallelamente gli insegnamenti marziali e quelli divini. Ma cos’è in sintesi lo spirito dell’Aikido ?

O’ Sensei: L'Aikido è amore, Ai. Bisogna colmare il proprio cuore con il grande amore dell’ Universo e quindi abbracciare la propria missione di protezione ed amore verso tutte le cose. Accettare questa missione è il vero budo. Significa vincere al di sopra di se stessi ed eliminare l’idea del nemico dal nostro cuore. È una via di perfezione individuale in cui non c’è posto per la violenza. Le tecniche dell’ Aiki sono un allenamento spirituale attraverso una via in cui si ricerca l’unione del corpo e della mente, in accordo coi principi dell’ universo.

Domanda: Quindi l'obiettivo dell’Aikido è la pace nel mondo ?

O’ Sensei: L'obiettivo finale dell’ Aikido è la creazione di un Paradiso sulla Terra, in modo che tutto il mondo possa essere in armonia. Allora non avremo bisogno di energia atomica e di bombe ad idrogeno. Potrebbe essere un mondo meraviglioso.

*“Aikido” by Kisshomaru Ueshiba (Tokyo, Kowado, 1957, pages 198-219)

mercoledì 23 novembre 2011

Coerenza e comprensione.



Uno degli "sport" linguistici, che si addice meglio alla razza umana, è quello di sciorinare interessanti riflessioni su argomenti che non hanno ancora una vera identità coscienziale. Parole belle, che articolano argomenti interessanti, ma che restano confinate ai margini del nostro Sé. Il virus è ampiamente diffuso, in ambiti differenti, che non spostano la sostanza. Significativo l'atteggiamento di molti devoti, per comprendere meglio il punto, che relega fra le mura di una chiesa un comportamento consono al credo, dimenticando come sia possibile esportarlo nella quotidianità. Si possono esprimere opinioni e concetti ampiamente condivisibili, in un contesto "protetto" e ideale, disconoscendoli, in modi e pensieri, in situazioni apparentemente contrarie. Accorgersi di questo incedere mentale anomalo è il primo passo per godere appieno di una ricerca che ognuno di noi conduce giorno dopo giorno. Le discipline orientali di combattimento hanno contenuti che troppo spesso sono sfuggenti alla razionale comprensione occidentale.  Traduzioni che non rivelano quasi mai l’anima del contenuto. Segni che ricalcano un antico modo di descrivere la realtà e per avvicinarsi, quanto possibile, al significato autentico occorre uno sforzo maggiore che deve abbracciare diversi studi. Progressivamente ci si sta allontanando da un linguaggio ricco, profondo e magico come quello dei segni. La riflessione, la comprensione lascia il posto a una comunicazione scarna, frettolosa che genera confusione. Quando ci si imbatte in ideogrammi come quello del Reishiki occorrono fiumi di parole per tentare di dare una spiegazione esauriente del significato. La fiumana descrivente è l’alibi per comportamenti e azioni estranee al messaggio contenuto nell’ideogramma. Il punto e che non è possibile prendere un solo concetto, per quanto importante, e applicarlo. Intorno alla preghiera di stampo religioso, ad esempio, ruotano molteplici aspetti utili ad incanalare nella giusta direzione il contatto con il Divino. La mera recitazione non porta a nulla. Una delle chiavi è l’equanimità di fronte ad aspetti che solo in apparenza sono diversi. Praticherò un ottimo  Reishiki se avrò trasceso l’identificazione attraverso il piccolo Sé, se avrò elaborato a livello coscienziale che gli “altri” sono un riflesso e che mi indicano su cosa devo lavorare per migliorare. L’attaccamento al frutto dell’azione è privo di Reishiki. “ L’eliminazione delle 8 schiavitù: odio, vergogna, paura, dolore, critica, pregiudizio, orgoglio e presunzione, ( Sri Yukteswar Giri ) portano alla grandezza d'animo” e sulla via della vera comprensione del Reishiki.

lunedì 21 novembre 2011

Aikido pro Unicef - 4 dicembre 2011 Borgaro (TO)

L'Ado - Uisp Piemonte, in collaborazione con il dojo Ken yu shin ( Aikikai d'Italia ) organizza il secondo appuntamento di Aikido per raccogliere fondi da destinare all'Unicef. Interverrà il presidente del Comitato Provinciale di Torino per l'Unicef la dott.ssa Tiziana Nicolai.
PROGRAMMA: 9 - 10 M° Annie Grillo IV° dan Ado-Uisp
10 - 11 M° Piero Villaverde VI° dan Aikikai Tokyo
11-12 Stage rivolto ai bambini condotto dai Maestri Piero Villaverde VI° dan - Franco Cuzzupé  VI° dan - Paolo Spagone IV° dan e Pietro Anselmo IV° dan
12 - 13 Embukai animato dai bambini

Si può partecipare alla manifestazione come spettatore e se si vuole offrire il proprio contributo.
Costo: 10 euro

Borgaro Torinese Palazzetto dello Sport - Via Canavere ang. piazza del donatore

martedì 15 novembre 2011


STAGE INSEGNANTI
19/20-26/27 novembre 2011 - Modena

Lo Stage Nazionale Insegnanti dell’Area Discipline Orientali UISP si svolgerà in due distinti week end: 19/20 (Aikido, Ki Aikido, Iwama Ryu, Yoga, Qi Gong, Tai Chi, Karate Shotokan Tradizionale, Katori) e 26/27 (Judo, Karate Shotokan, Wado Ryu, Shito Ryu, Ju Jutsu) Novembre 2011, presso la Polisportiva Corassori, Viale Newton 150 - Modena.
Le lezioni si svolgeranno secondo i programmi allegati. Il ritrovo è fissato presso la segreteria dello stage ubicata nei locali della Pol. Corassori.  Lo Stage è obbligatorio per tutti gli insegnanti (e aspiranti) delle discipline coinvolte; alcune lezioni sono aperte ad altri livelli, come riportato sempre dal programma dettagliato. Oltre ad essere un momento importante di formazione, lo Stage Nazionale Insegnanti rappresenta un’occasione associativa di confronto e di scambio.


Programma Aikido
Sabato 19 - Ore 10.00 M° Cuzzupè: Tecnica di base e comparazione con altri stili; ore 11.00 M° Caccamo: linee generali della didattica; ore 12.00   Granone: relazione fra Aikido e Ken. Area congressuale: ore 13,30/15,30 interventi di 15’ minuti:  le  tracce vanno consegnate al moderatore prima dell’intervento. Ore 18.00/19.30 AIKIDO (Pal.Danza)   Barducco Biomeccanica dell’Aikido Ore 10.00  - Domenica 20 -  Kokyu   Verona; 10.30 Jo   Cuzzupè 11.30 Ken M° Granone 12.30 Aikido avanzato M° Caccamo.



lunedì 14 novembre 2011

8 ottobre 2011 - Consegna del VI° dan al M° Paolo Roberto Rinaldi.







Il giorno 8 ottobre il M° Paolo Roberto Rinaldi ha ricevuto il riconoscimento del VI° dan Ado-Uisp e il IV° dan Aikikai di Tokyo dal M° Christian Tissier, direttore didattico Ado.
Al M° Paolo Rinaldi i complimenti di tutta l'associazione dell'Albero del Ki.

martedì 25 ottobre 2011


Tanabe 1988 stage di Yamaguchi Sensei, soprannominato "il Genio dell'Aikido" (13 aprile  1924 - 24 gennaio 1996 ), uke è il M° Christian Tissier.

venerdì 14 ottobre 2011

La ricerca dell'efficacia.


Le arti da combattimento presentano da sempre aspetti molteplici, uno in particolare stuzzica la ricerca del praticante: l'efficacia. Un termine certamente abusato che troppo spesso non è collocato in un ambito mentale corretto. Generalmente per efficacia si intende che le tecniche applicate e studiate "funzionino" e per dimostrare questa labile affermazione ci si prodiga nel simulare aggressioni tra le più fantasiose. La tecnologia " alla portata di tutti" ha permesso il proliferare di video sulla rete che presentano una metodologia che, quasi sempre per colpire l'immaginazione, è etichettata Real Aikido. Quanto di più falso si può affermare. L'Aikido è tra le arti marziali l'unica che prevede solo l'applicazione di tecniche di difesa. Gli attacchi che uke utilizza per attaccare il tori, durante la pratica che eticamente si deve svolgere solo nel dojo, sono prese in prestito da altre discipline. Questo particolare, non trascurabile, colloca l'Aikido in un settore marziale di "nicchia", al di fuori dai consueti schemi. Una peculiarità che non può che generare una enorme differenza. Quindi occorre guardare in casa altrui per vedere se esiste un metodo di combattimento efficace tale da soddisfare le aspettative. A differenza dell'Aikido il Judo prevede le gare, dove due praticanti si affrontano per sancire a chi andrà la vittoria. Il karate offre, come il judo, la possibilità di "verificare" l'efficacia dell'apprendimento tecnico tramite il combattimento, come la boxe, la kick boxing, il full contact oppure se si preferisce il vale tudo. Si soddisfa la necessità dell'ego, sempre alla ricerca di prove empiriche. L'inganno della presunta efficacia di questa o quella disciplina è racchiusa nel non potere dimostrare con certezza che nella cosidetta strada funzioni davvero. In un contesto inusuale, imprevisto non esistono regole e non ci si metteno i guantoni per fare meno male o all'interno di una gabbia dove conosco comunque quali tecniche il mio avversario applicherà, perché sono le stesse studiate da entrambi per poter combattere nell'ambito di quella specifica disciplina. Praticare una qualsiasi disciplina di combattimento serve a stemperare la paura, aumentare la sicurezza nei nostri mezzi, attivare le risorse che occorrono per fare fronte ad una situazione spiacevole, che non è detto che contempli sempre la necessità di uno scontro.

giovedì 6 ottobre 2011

Stage del Maestro CHRISTIAN TISSIER



Stage del Maestro CHRISTIAN TISSIER
VII°  dan Aikikai Shihan - Direttore tecnico ADO UISP
Evento organizzato da ADO UISP nazionale con la collaborazione dell’Accademia Italiana Aikido e discipline affini
TORINO
Sabato 8 Ottobre 2011 - PALAZZETTO LE CUPOLE Strada Castello di Mirafiori n°111
Tang.sud TO PC uscita Stupinigi

ORARIO: Mattino 10.00 -11.00 KEN - 11:00 - 12.15 AIKIDO
Pomeriggio 15.00 –17.00 AIKIDO

GENOVA
Domenica 9 Ottobre 2011 - POLISPORTIVA MANDRACCIO Area Porto Antico entrata da P.za Cavour. Zona Acquario –Uscita autostr. GE ovest

ORARIO: Mattino 10.00 -11.00 KEN - 11:00 - 12.15 AIKIDO
Pomeriggio 14.45 –16.45 AIKIDO

Siamo lieti di invitarvi ai festeggiamenti che si terranno a Genova presso il Dojo Giustiniani in occasione dei dieci anni di collaborazione col Maestro Tissier.” www.dojogiustiniani@libero.it

martedì 26 luglio 2011

Il diploma di Aikido dell'Hombu Dojo di Tokyo.


Il foglio ha una dimensione di circa 51 cm x 33 cm. La lettura da destra verso sinistra.

1° kanij -  Zaidan 財団 Hojin 法人 Aikikai 会氣会 Ente Morale Aikikai

2° kanij -  DaishisenkūhyakurokujikyūNumero quattromila novecento sessanta nove progressivo (A)

3° kanij - ShoCertificato

4° kanij - Migi no mono konpan 右 者 今般 aikido 合氣道 (alla) persona di fronte ora aikido (B)

5° kanij - yodano inkasu 允可ス 4° dan concede (C)

6° kanij - Heisei 平成 juichi nen 十一年 nigatsu 二月 tsuitachi 一日 Heisei, 11° anno, febbraio, 1° giorno (D)

7° kanij - Aikido合氣道 Aikido

8° kanij - Doshu 道主 Ueshiba 植芝 Moriteru 守央 Doshu, Ueshiba Moriteru  (E)

(A) - Le cifre giapponesi sono: 
rei 0
ichi
ni2
san3
shi4
go 5
roku6
shichi7
hachi 八 8,
ku9.
In alcune numerazioni, anche nei gradi dan, il 4 si pronuncia yon e il 7 nana.

(B)Migi no mono letteralmente significa "alla persona a destra", konpan "questa volta"

(C) I gradi sono shodan 壱段 (da interpretare non come primo dan, ma dan iniziale), nidan 弐段, sandan 参段, yodan 四段. I primi 3 gradi presentano kanji diversi dai semplici numerali, e sono utilizzati in documenti ufficiali per evitare contraffazioni: nei numeri convenzionali infatti basterebbe aggiungere una linea per trasformare 1 in 2 e 2 in 3.

(D) -  Siamo nell'era Heisei e fino all'8 gennaio del 1989 l'era era la Showa (1926-1988). I mesi, in giapponese, non hanno nomi specifici come in italiano, vengono detti primo, secondo ... dodicesimo mese (gatsu).

(E) -  I diplomi presentano fino al 1969 la firma di Ueshiba Morihei, dal 1969 al 1999 quella di Ueshiba Kisshomaru e dal 1999 di Ueshiba Moriteru.

lunedì 16 maggio 2011

STAGE NAZIONALE DI AIKIDO


ADO-UISP STAGE NAZIONALE DI AIKIDO
DEL MAESTRO CHRISTIAN TISSIER
VII DAN AIKIKAI SHIHAN Direttore tecnico ADO UISP

TORINO 4 / 5 GIUGNO 2011 - Palazzetto dello sport “Le Cupole”
Via Artom 111 ang. Strada Castello di Mirafiori - Parcheggio gratuito
Sabato: 10,30 /11,30 Ken - 11,30 /12,45 Aikido - 15,30 /17,30 Aikido
Al termine dello stage si terrà .un embukai dei giovani aikidoka.
Domenica: 10,00 /11,00 Ken - 11,00 /12,30 Aikido
Costi di iscrizione: Stage completo € 50 - Un giorno € 40 - 1/2 giornata € 30
Informazioni: Silvana Zucco Tel 335-8180238 / 011-6677626

martedì 10 maggio 2011

STAGE REGIONALE DI AIKIDO


AIKIDO PIEMONTE
STAGE REGIONALE
Domenica 15 Maggio 2011 - Palestra Dai mon dojo Bra
Centro Judo Bra, Via Gabotto, 120 - Bra (Cn)
Orario:  mattino 10:00 – 12:00 pomeriggio 14,30 – 16,30

Lo stage sarà suddiviso in aree specifiche per Kyu, Dan ed Esaminandi
Portare ken, jo e tanto

Costo dello Stage: mezza giornata 10€ - intera giornata: 15€
Il ricavato al netto delle spese sarà devoluto
per la ricostruzione in Giappone

Presso il bar della struttura sarà possibile consumare
il pranzo al prezzo di 10€ (menu fisso: primo, secondo, contorno, acqua caffè)

Per informazioni: ivan.morino@libero.it

giovedì 31 marzo 2011

Messaggio inviato da Masaru Emoto. Preghiera all'acqua degli impianti nucleari di Fukushima, in Giappone!


27th March, 2011

To All People Around the World Please send your prayers of love and gratitude to water at the nuclear plants in Fukushima, Japan!

By the massive earthquakes of Magnitude 9 and surreal massive tsunamis, more than 10,000 people are still missing…even now… It has been 16 days already since the disaster happened. What makes it worse is that water at the reactors of Fukushima Nuclear Plants started to leak, and it’s contaminating the ocean, air and water molecule of surrounding areas.

Human wisdom has not been able to do much to solve the problem, but we are only trying to cool down the anger of radioactive materials in the reactors by discharging water to them.

Is there really nothing else to do?

I think there is. During over twenty year research of hado measuring and water crystal photographic technology, I have been witnessing that water can turn positive when it receives pure vibration of human prayer no matter how far away it is.

Energy formula of Albert Einstein, E=MC2 really means that Energy = number of people and the square of people’s consciousness.

Now is the time to understand the true meaning. Let us all join the prayer ceremony as fellow citizens of the planet earth. I would like to ask all people, not just in Japan, but all around the world to please help us to find a way out the crisis of this planet!!

The prayer procedure is as follows.

Name of ceremony: “Let’s send our thoughts of love and gratitude to all water in the nuclear plants in Fukushima”

Day and Time: March 31st, 2011 (Thursday) 12:00 noon in each time zone

Please say the following phrase:

“The water of Fukushima Nuclear Plant, we are sorry to make you suffer. Please forgive us. We thank you, and we love you.” Please say it aloud or in your mind. Repeat it three times as you put your hands together in a prayer position. Please offer your sincere prayer.

Thank you very much from my heart. With love and gratitude,

Masaru Emoto
Messenger of Water



A tutte le popolazioni mondiali, per favore inviate preghiere di amore e gratitudine all'acqua degli impianti nucleari di Fukushima, in Giappone!

Dall'impressionante terremoto di magnitudine 9 e l'incredibile devastante Tsunami, sono ancora disperse oltre 10.000 persone, a 16 giorni dal disastro. Il peggio è che è cominciata a fuoriuscire acqua dagli impianti nucleari, contaminando l'aria, l'oceano e le molecole dell'acqua circostante. La saggezza umana non è stata in grado di fare molto per risolvere il problema, ma stiamo cercando solamente di calmare la rabbia dei materiali radioattivi nei reattori scaricandoci sopra dell'acqua.

Non c'è veramente nient'altro da fare?

Io penso di sì. Dopo una ricerca tecnologica di oltre 20 anni di misurazioni dell'Hado e di foto sui cristalli d'acqua, ho avuto modo di testimoniare che l'acqua può mutare positivamente quando riceve la vibrazione pura della preghiera umana, a qualsiasi distanza.

La formula di Albert Einstein sulla energia, E=MC² in realtà significa che l'energia è uguale al numero di persone per il quadrato della loro consapevolezza.

È tempo ora di comprendere il vero significato. Come cittadini del pianeta terra siamo esortati ad unirci alla preghiera cerimoniale. Desidero chiedere a tutte le popolazioni, non solo del Giappone ma di tutto il mondo, di aiutarci per favore a trovare una via d'uscita da questa crisi planetaria !!

La procedura per la preghiera è la seguente:

Nome della Cerimonia: “Inviamo i nostri pensieri d'amore a tutta l'acqua degli impianti nucleari di Fukushima”.

Giorno e orario: 31 marzo 2011 (giovedì) alle ore locali (di ognuno) 12:00 (mezzogiorno)

Recitate per favore la seguente frase:

“Acqua dell'impianto nucleare di Fukushima, ci dispiace di farti soffrire. Ti preghiamo di perdonarci. Ti ringraziamo e ti amiamo.”

Recitate ad alta voce o nella mente. Ripetete tre volte a mani giunte. Offrite per favore una preghiera sincera.

Ringrazio tutti di cuore. Con amore e gratitudine

Masaru Emoto
Messaggero dell'acqua