"I will do everything with deep attention. My work at home, in the office, in the world,—all duties, small and great,—will be performed well with my deepest attention."

"L'Aikido non serve per correggere gli altri è per correggere la propria mente. Questo è l'Aikido".

Queste due splendide affermazioni incarnano lo spirito con cui l'associazione intende promuovere il "risveglio" e la diffusione dell'Aikido. La prima frase è tratta dalle
Yogoda Daily Affirmations di Swami Paramahansa Yogananda e la seconda è del Maestro Morihei Uyeshiba fondatore dell'Aikido.



venerdì 14 ottobre 2011

La ricerca dell'efficacia.


Le arti da combattimento presentano da sempre aspetti molteplici, uno in particolare stuzzica la ricerca del praticante: l'efficacia. Un termine certamente abusato che troppo spesso non è collocato in un ambito mentale corretto. Generalmente per efficacia si intende che le tecniche applicate e studiate "funzionino" e per dimostrare questa labile affermazione ci si prodiga nel simulare aggressioni tra le più fantasiose. La tecnologia " alla portata di tutti" ha permesso il proliferare di video sulla rete che presentano una metodologia che, quasi sempre per colpire l'immaginazione, è etichettata Real Aikido. Quanto di più falso si può affermare. L'Aikido è tra le arti marziali l'unica che prevede solo l'applicazione di tecniche di difesa. Gli attacchi che uke utilizza per attaccare il tori, durante la pratica che eticamente si deve svolgere solo nel dojo, sono prese in prestito da altre discipline. Questo particolare, non trascurabile, colloca l'Aikido in un settore marziale di "nicchia", al di fuori dai consueti schemi. Una peculiarità che non può che generare una enorme differenza. Quindi occorre guardare in casa altrui per vedere se esiste un metodo di combattimento efficace tale da soddisfare le aspettative. A differenza dell'Aikido il Judo prevede le gare, dove due praticanti si affrontano per sancire a chi andrà la vittoria. Il karate offre, come il judo, la possibilità di "verificare" l'efficacia dell'apprendimento tecnico tramite il combattimento, come la boxe, la kick boxing, il full contact oppure se si preferisce il vale tudo. Si soddisfa la necessità dell'ego, sempre alla ricerca di prove empiriche. L'inganno della presunta efficacia di questa o quella disciplina è racchiusa nel non potere dimostrare con certezza che nella cosidetta strada funzioni davvero. In un contesto inusuale, imprevisto non esistono regole e non ci si metteno i guantoni per fare meno male o all'interno di una gabbia dove conosco comunque quali tecniche il mio avversario applicherà, perché sono le stesse studiate da entrambi per poter combattere nell'ambito di quella specifica disciplina. Praticare una qualsiasi disciplina di combattimento serve a stemperare la paura, aumentare la sicurezza nei nostri mezzi, attivare le risorse che occorrono per fare fronte ad una situazione spiacevole, che non è detto che contempli sempre la necessità di uno scontro.

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